Brasile: la corsa alla Presidenza di Marina Silva, tra anatemi e marketing
di Giuseppe Bizzarri
Rio de Janeiro - Se la torcida piange, i commercianti si disperano nella centralissima e popolare via paulistana la rua 25 de Março, dove le magliette della Seleção brasilieira costano ormai meno della metà, dopo l’incredibile sconfitta della Nazionale umiliata dalla Germania martedì a Belo Horizonte. Per i brasiliani il Mundial non terminerà al Maracanã, come avevano sognato (e previsto) ma nello stadio Nacional Mané Garrincha di Brasilia, dove oggi i verdeoro di- sputeranno un’amara finale per il terzo posto contro l’Olanda.
E Adesso José?
La festa è finita,
La gente è sparita,
la luce si è spenta,
la notte è più fredda,
e adesso, José
adesso che c’è?
L’atmosfera è tesa tra le “garotas de programa”, le prostitute che lavorano autonomamente al di fuori del giro delle case di tolleranza camuffate da saune o discoteche nello stato di Rio de Janeiro. A Niteroi, città turistica nella baia di Guanabara, sulla sponda opposta a Rio, la protesta delle lavoratrici del sesso dura da tempo. Ce l’hanno in particolar modo contro i ripetuti abusi della polizia militare che recentemente ha sgomberato il palazzo della Caixa, famoso bordello autogestito in avenida Amaral Peixoto, nonostante fossero tutte in regola coi pagamenti.
Un documento esclusivo del Caffè
La lotta quotidiana
delle Garotas brasiliane